Stato fisico: cristallizza spontaneamente alcuni mesi dopo il raccolto.
Colore:   da quasi incolore a giallo paglierino allo stato liquido, da bianco a beige chiaro quando cristallizzato.
Odore: debole, quasi impercettibile, generalmente di tipo fruttato, fresco, con note di muschio e di propoli.
Sapore:  dolce.
Aroma:  delicato, fruttato è fresco.
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Il polline di rododendro, presente nel sedimento in percentuale variabile, perlo più superiore al 25%, è costantemente accompagnato da pollini di altre essenze di alta quota come lampone, distorta, campanulacee e, trifoglio bianco ed Alpino, ginestrino ed altre leguminose come lupinella e ippocrepide, inoltre da nontiscordardime, composite varie come astri, achillee, crepide dorata, cirsio, ieriacio, tra le non nettarifere è frequente l’eliantemo. Possono essere presenti elementi di quota inferiore proveniente dai precedenti raccolti o per una bottinatura che si è spinta, per avverse condizioni ambientali, a quote più basse, ad indicare questa situazione può essere la presenza di polline di castagno, robinia, acero, buddleja e, tra le specie non nettarifere, quella di roverella, sambuco e frassino.
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Il miele di rododendro è la punta di diamante dei mieli valtellinesi . E’ una produzione difficile da ottenere perché in alta montagna le condizioni climatiche spesso sono avverse. La difficoltà di produrre questo miele monoflorale è data, oltre che dalle basse temperature d’alta quota, anche dal fatto che il rododendro fiorisce sul legno di due anni e pertanto ci sono grandissime differenze di fioritura tra le varie annate. La nostra postazione nomade per produrre il rododendro si trova in Alpe Piana, nel comune di Grosotto. Per raggiungere l’alpeggio a 1800 metri si trasportano le arnie con mezzi adatti al fuoristrada e  le difficoltà sono   davvero notevoli. L’eccellenza di tale prodotto ripaga ogni sforzo e ci permette di offrire ai consumatori un prodotto di grande pregio ed esclusività.